“La vera cultura è mettere radici e sradicarsi. Mettere radici nel più profondo della terra natia. Nella sua eredità spirituale. Ma è anche sradicarsi e cioè aprirsi alla pioggia e al sole, ai fecondi rapporti delle civiltà straniere…”. (Leopold Sedar Senghor, vate della negritudine)
Questo è il pensiero che racconta la mia vita, l’essenza del mio essere più profondo, la mia continua voglia di perdere certezze per realizzare un altro me stesso: più grande, più forte e completo.
Sono partito dal Senegal 25 anni fa con tante idee in testa, qualche paura tra le mani e un sogno negli occhi. Le parole di Senghor mi hanno accompagnato per anni e mi hanno fatto coraggio nei momenti più bui. E così ho allentato per un attimo le radici che mi legano alla mia terra e le ho intrecciate ai tanti luoghi e alle culture che mi hanno accolto. Nel tempo, le mie idee hanno preso forma e sono diventate progetti della mia nuova vita: il ballo, la musica, la passione viscerale per il tango.
Oggi il tango è diventata la mia professione: insegno il “tango dell’abbraccio”, mi esibisco in tutto il mondo e ballo in ogni momento della mia vita. I sogni che mi hanno accompagnato negli anni più difficili – in un Paese che non era il mio, a volte inospitale e altre volte accogliente – sono diventati realtà. Per questo, sono certo che sognare in grande sia l’unica strada per arrivare al successo. E continuerò a dirlo per fare coraggio a chi, come me, è stato costretto a lasciare la casa di sempre per andare lontano.
Ho un grande progetto nel cuore: portare l’Africa ai Mondiali di Tango. Vorrei che la mia Terra incontrasse il mondo milonguero per intrecciare culture e aprire un dialogo intenso tra modi diversi di esprimere la stessa emozione: l’intensa bellezza di mettere radici, sradicarsi e ritrovarsi in un abraccio milonguero. Yatma Diallo El Africano Bien Milonguero